La data odierna mi porta ad abbandonare per un giorno l’oggetto del mio blog per prendere un aereo ideale che mi porti indietro nel mio paese, l’Italia.
L’unico giorno in cui vale davvero la pena di vivere in Italia è oggi, 25 aprile. Il corteo, i colori, le bandiere della pace, i concerti, i giovani dei centri sociali. Oggi si festeggia l’anniversario della Liberazione!
Per coloro i quali non sono italiani e per cui non conoscono il significato di questo giorno, vorrei fare un breve riassunto, che può essere utile anche per coloro i quali hanno la memoria corta.
Il 25 aprile 1945 è la data in cui il CLNAI (comitato di liberazione nazionale alta italia), organo di comando e associazione di tutte le forze contrarie al fascismo proclamò l’insurrezione armata di tutte le forze partigiane contro i fascisti ed i nazisti, al termine della seconda guerra mondiale.
Nei giorni seguenti terminò per l’Italia l’incubo di una dittatura fascista durata vent’anni e l’orrore di una occupazione militare tedesca e di una guerra civile che per due anni insanguinò la nazione. L’Italia ritornò democratica grazie allo sbarco alleato ma non solo. Ma quello che ci salvò dalla vergogna e dalla infamia di una guerra crudele combattuta al fianco dell’avversario piu’ bestiale, furono ragazzetti tra i 15 e i 30 anni, molti di loro morti a fianco del proprio fucile, al fianco ai propri compagni o dopo l’ennesima prova di coraggio dopo avere resistito alle peggiori torture perpetrate da fascisti e nazisti. A volte abbiamo bisogno di retorica per cui ricordiamoci che se abbiamo la possibilità di votare, di partecipare, persino di parlare e scrivere lo si deve a quei giovani, uomini e donne, che a vent’anni si presero le pallottole sulle montagne; non dimentichiamocelo mai.
Uno dei ricordi piu’ belli di tutte le manifestazioni del 25 aprile a cui ho assistito è lo spettacolo di questi partigiani che in gioventu’ combatterono in montagna. Vecchi ormai, loro che mai ebbero una gioventu’ a causa della guerra; deboli, loro che a vent’anni combatterono contro uno degli eserciti piu’ forti del mondo; rassegnati forse, loro che misero a rischio la loro vita per un’Italia migliore e che tutto quello che vedranno al momento della morte sarà solo questa Italietta ingiusta e corrotta, che costringe giovani come erano loro quando combattevano col fucile, ad emigrare per un futuro migliore e per lasciarsi alle spalle l’ingordigia e l’arroganza dei potenti.
Il giorno 25 aprile 1945 centinaia di migliaia di partigiani scesero dalle montagne per liberare l’Italia. Forse quando un’altra Italia si formerà, o quando per lo meno nascerà una nuova speranza, anche tutti gli emigrati formatosi all’estero prendendo sberle ma anche lezioni di democrazia, di accoglienza e di civiltà, potranno tornare e dare anche loro un contributo forte per far rinascere lo spirito della lotta partigiana e creare una società piu’ giusta.
Metto qui sotto la canzone simbolo della Resistenza, si chiama “Bella Ciao” è una canzone che parla di fiori e di pace e che illustri nullità della politica attuale italiana hanno considerato vergognosa o addirittura da censurare.
Evviva la Resistenza!
Guarda che difficilmente esiste un ritorno. L’Italia é un paese perso per sempre, guarda come tratta appunto la resistenza. Io la penso cosi ormai.
Fondamentalmente anch’io, ma senza speranza si è morti. Se vediamo l’arco dei 20-30 anni, magari qualche speranza c’è…certo c’è bisogno di rieducare una generazione e di cambiare tutti i dirigenti, capi, capetti…a volòte l’Italia nel momento del baratro ha dato segni di civiltà(la resistenza per esempio)…
è sparita dai programmi scolastici…
durruit78 rilancio con questo pezzo che mi viene in mente ogni 25 aprile:
hai proprio scelto la mia canzone preferita…bravo, ottima scelta!!
veramente? 😀
sono contento 🙂
Perché senza speranza? Il mondo é tanto grande, dobbiamo proprio farci un cruccio per l’Italia? In fondo é il posto dove siamo nati, ma basta cosi. Siamo figli del mondo, il senso di patria e nazione non mi appartiene molto.
Gatto un giorno arriverò ad abbracciare le tue idee, e per certi versi sono già sulla buona strada, ma un minimo di speranza…un lumicino acceso…vorrei trovare qualcosa che di una piccolissima speranza…e non la trovo.
Io sono piú o meno sulla lunghezza d’onda di gattosolitario, anche comunque ho un legame affettivo con l’Italia, per via delle persone care che ancora abitano lí, e probabilmente anche perché una certa influenza del proprio background culturale c’é sempre.
Ma non sento di avere molte speranze riguardo al belpaese, qualcuno dice di aver fiducia nelle nuove generazioni, ma se di queste chi diventa politico é gente come la trota… beh, lontano da lí, allora.
ciao durruti 78.
Ho appena scoperto il tuo blog e sto pensando “ecco, un’altro che è mi è passato davanti”.
Io ormai non mi considero più italiano e ambisco a diventare svedese, per cui il 25 aprile diventa sempre più una cosa lontana. Ma alla gente pare vada bene così. Mah.
Come dice Beppe Grillo: “verso la catastrofe, ma con ottimismo”.